sabato 18 aprile 2009

Capitolo III " Una maratona e una lunga storia"

Lewis Carroll
CAPITOLO III
"Una maratona e una lunga storia"

Era veramente un assembramento molto strano quello che si formo` sulla riva dello stagno quando tutti gli animali ne furono usciti. Gli uccelli avevano le piume appiccicate alla pelle, i quadrupedi grondavano acqua, tutti erano malconci e di cattivo umore.
L'importante, per il momento, era il fatto di potersi asciugare in qualche modo. Si discusse la questione, e Alice trovo` del tutto naturale di poter conversare con quegli animali, come se li conoscesse da sempre. Ci fu una disputa abbastanza accesa fra Alice e il Marabu`, che asseriva di saperne piu` di lei, perche` era piu` vecchio. Ma siccome il Marabu` non voleva dire quanti avesse, non se ne parlo` piu`.
Per finire, il Topo, che sembrava godere il rispetto generale, decreto`:"Sedetevi e ascoltate. Al modo di asciugarvi penso io". Tutti gli si sedettero intorno, in circolo, e Alice non distolse gli occhi da lui, poiche` era sicura di buscarsi un bel raffreddore se non si fosse asciugata subito.
Dunque, dunque - incomincio` il Topo con voce tonante - siete tutti pronti? Quanto sto per dirvi e` la storia piu` asciutta che io conosca. Silenzio e state bene attenti. Dunque, gli uomini di Uri, Svitto e Unterwalden, che volevano essere liberi come gli avi e dovevano sopportare ogni sorta di umiliazioni da parte dei duchi d'Austria..."'
"Uhmmm!" esclamo` il Pappagallo rabbrividito.
"Brr!" fece il Marabu` che tremava dal freddo.
"Cosa hai detto? - chiese il Topo corrugando la fronte, ma in tono cortese - Hai detto qualcosa?
No, no... rispose il Pappagallo.
Mi pareva...Ma sentite cosa accadde. Gessler fece piantare un palo in piazza con un cappello in cima, e ordino` che tutti quelli che passavano dovevano fare un inchino. Guglielmo Tell trovo` che...
Trovo` che cosa? - chiese incuriosita l'Anatra - Io, per esempio, trovo rane e vermi. Ma Tell che cosa poteva trovare?"
Risentito per la sciocca interruzione dell'Anitra, il Topo continuo`:"Tell trovo` che era meglio passare accanto al palo facendo finta di non aver visto il cappello. Ma gli sgherri di Gessler gli furono subito addosso, lo legarono e lo portarono via. Come ti senti adesso piccina mia?" disse ad un tratto il Topo rivolgendosi ad Alice e interrompendo il suo dotto discorso.
Bagnata come prima - rispose Alice tristemente - la tua storia non mi ha asciugata per niente.
Il Marabu` prese allora la parola:"In queste condizioni domando che sia interrotta l'assemblea. Soltanto con iniziative intelligenti si puo` portare rimedio ad una situazione cosi` precaria".
Ma parla italiano! - disse l'Aquilotto - Io non so che cosa significhino le tue dotte parole. Situazione precaria...che cosa vuol dire? Forse non lo sai neppure tu!". E intanto abbassava il becco per nascondere un sorriso ironico. E anche altri uccelli si misero a sghignazzare apertamente.
Volevo dire - si corresse il Marabu` - che la miglior cosa per asciugarsi sarebbe una maratona-caucus.
E che cos'e` una maratona-caucus ?" disse Alice, non perche` volesse saperlo, ma siccome tutti gli altri tacevano, ella doveva pur dire qualcosa.
Il miglior modo per spiegare in che cosa consista una maratona-caucus e` quello di farla", rispose il Marabu`.
E detto questo comincio` a tracciare una pista circolare (almeno approssimativamente), poi dispose i concorrenti lungo la pista a loro piacere. Senza nessun "Uno, due, tre..." tutti si misero a correre intorno alla pista. Ognuno poi si fermava quando voleva, cosi` che non si poteva dire quando la maratona era finita. Dopo circa una mezz'ora di corsa disordinata, tutti gli animali erano asciutti. Allora il Marabu` ordino`:"Fine della corsa!". Ansanti i concorrenti gli si affollarono intorno per chiedergli chi fosse il vincitore.
Il Marabu` allora, si mise a pensare e per concentrarsi si toccava con l'indice la fronte. Tutti intorno aspettavano il verdetto. Finalmente l'uccello proclamo` solennemente:"Tutti sono vincitori, e a ognuno spetta un premio!".
Ma chi li da` i premi? - chiesero in coro gli animali presenti.
Naturalmente lei!" disse il Marabu` indicando Alice. E tutti circondarono Alice sbraitando:"I premi, i premi!".
Alice non sapeva come fare. Al colmo dell'imbarazzo, cavo` di tasca un cartoccio di caramelle alla fruta che l'acqua salata non aveva guastato e le distribui` come premio. Ne tocco` proprio una per ciascun concorrente.
Ma anche Alice deve avere un premio", aggiunse il Topo.
Giusto", annui` il Marabu`. E rivolto ad Alice le chiese:"Che cosa hai d'altro in tasca?"
Soltanto un ditale", rispose Alice umilmente.
Fuori il ditale! - disse il Marabu`.
E, di nuovo, tutti si affollarono intorno ad Alice. Il Marabu`, prese dalle mani di Alice il ditale e glielo restitui` pronunciando solennemente queste parole:"Accetta benevolmente questo bel ditalino, da parte di tutti noi!". Scrosciarono gli applausi.

Alice trovo` un po' sciocca questa soluzione, e le venne da ridere. Ma, visto che tutti erano seri, fece buon viso a cattivo gioco fingendo di essere contenta.
Si trattava ora di mangiare le caramelle. E qui nacque un pandemonio. Perche` gli uccelli dal becco grosso si lamentavano di non aver nemmeno sentito il gusto della caramella, e quelli dal becco piccino dicevano che la caramella si era fermata nel gozzo e non potevano piu` respirare. Finalmente tutti si placarono, sedettero di nuovo in cerchio e pregarono il Topo di continuare la sua storia.
Mi hai promesso di raccontarmi la tua storia - disse Alice al Topo - e di spiegarmi perche` tu odi i C e i G. Sai di chi parlo, vero?" gli sussurro` all'orecchio per non farlo arrabbiare di nuovo.
La mia storia e` ben triste, sapete - disse il Topo - e siccome sono di natura un Topo dalla coda lunga, temo che anche la mia storia non sara` tanto breve".
Per quello che riguarda la tua persona - disse Alice - puoi avere ragione", e intanto ne sbirciava la lunga coda, "Ma anche la tua storia ha una coda lunga?". Senza badare alla domanda della bambina, il Topo, dopo un lungo sospiro, incomincio`: "Un gattaccio impertinente
vide un topo sulle scale:
"Or con me, immantinente,
vieni insieme in Tribunale
che ti voglio condannare"
"In Tribunale, ma perche`?"
disse il Topo spaventato.
"Poi, il giudice non c'e`,
ne` giurati che io sappia,
tu il processo non puoi fare!"
"Niente affatto, caro mio
il solo giudice son io
e giurato e accusatore
d'un si` vile roditore.
E nessun m'impedira`,
pur se cio` non ti par vero,
d'emanare una sentenza
di morte in tuo confronto".
Ma tu sei distratta - disse severamente il Topo ad Alice - Dove sei con i tuoi pensieri?"

Oh, scusami tanto - rispose Alice - ero rimasta al quinto verso".
Macche` quinto verso! - brontolo` il Topo. Forse ho perduto il filo." disse sommessamente Alice. Filo o non filo, ne ho abbastanza dei tuoi stupidi discorsi." E cosi` dicendo il Topo se ne ando`.
Ma io non l'ho fatto apposta!" si scuso` Alice, "e tu sei cosi` suscettibile! Torna indietro, dai, e racconta come va a finire la tua storia!".Anche gli altri animali gridarono:"Torna indietro". Ma il Topo, scuotendo la testa, affretto` il passo.
Peccato che non sia rimasto qui! - commento` il Pappagallo, e un vecchio Granchio approfitto` dell'occasione per dire a sua figlia Ricordati figlia mia, non lasciarti mai prendere dalla collera! Chiudi il becco! rispose la Granchiolina Con te perderebbe la pazienza perfino un'ostrica.
Se almeno Micina fosse qui! - disse Alice - Lei l'avrebbe riportato subito!".
E chi e` Micina, se la domanda e` permessa?" chiese il Marabu`.
"Micina e` la mia gattina. Vedeste com'e` brava nella caccia ai topi. Non solo, caccia anche gli uccelletti".
Queste parole provocarono un certo disagio nella compagnia. Tutti gli uccelli se ne andarono con un pretesto. Cosi`, a poco a poco, Alice rimase sola.
Almeno non avessi parlato di Micina! Probabilmente nessuno qui le vuole bene. E si` che e` la piu` bella gattina del mondo. Oh, chissa` se la potro` rivedere...". A questo pensiero Alice ricomincio` a piangere e singhiozzare. Dopo un po' di tempo udi` dei passettini che si avvicinavano. Spero` che fosse il Topo, deciso a ritornare per raccontarle la fine della sua storia.

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